

Il presidente emerito della Repubblica italiana era persino iscritto a Facebook, un ’giovanotto’ di 82 anni capace di stare al gioco dei social network con la verve di un ragazzino.
W la Rete, dunque, diceva Cossiga, ma con le dovute precauzioni: «Sul web – diceva in una intervista – bisogna andare solo con obiettivi precisi, altrimenti è come una droga. Anzi, peggio. Per questo lo proibirei ai bambini: per loro è molto meglio un buon libro».
Quando Cossiga era giovane, però, non c’erano nè il cellulare, nè il computer. Ma la passione per le tecnologie è sbocciata ugualmente: «Sin da bambino -raccontava l’ex capo dello Stato- per pagarmi il cinema mi davo da fare in casa di mio zio aggiustando le lampadine e tutti gli altri aggeggi elettrici che c’erano. Poi, crescendo, mi sono appassionato al mondo della radio e sino a quando non sono diventato ministro dell’Interno, sono stato un ottimo radioamatore (I0FCG)».
Cossiga raccontava come la sua passione, condivisa con altri personaggi illustri come il re di Spagna Juan Carlos e re Hussein di Giordania, fosse nata dopo un brutto incidente stradale: «Sono uscito fuori strada a 200 chilometri orari. Di notte non dormivo e ho iniziato a fare l’ascoltatore (SWL). Poi ho voluto fare il radioamatore attivo (OM)».

Una volta si è collegato dal Quirinale, in occasione dell’anniversario di Marconi: «I radioamatori -diceva- hanno dato molto alla scienza, siamo la rete che non va mai in tilt e così numerosi da essere in grado di coprire l’Europa in caso di emergenza».
L’ultima frontiera è stata Facebook: Francesco Cossiga vi si è iscritto, senza rinunciare alla sua proverbiale ironia. Nella finestra dedicata alle ’informazioni dettagliatè alla voce ’orientamento politico, l’ex presidente della Repubblica ha scritto ’altro’.