La World Federation of Music Therapy (Federazione Mondiale di Musicoterapia) ha dato la seguente definizione:

“La musicoterapia è l’uso della musica e/inforadio/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive.
La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/inforadio/o residue dell’individuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l’integrazione intra- e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico.”

Rolando Omar Benenzon, autore e docente argentino di musicoterapia, la definisce così:

“Da un punto di vista scientifico, la musicoterapia è un ramo della scienza che tratta lo studio e la ricerca del complesso suono-uomo, sia il suono musicale o no, per scoprire gli elementi diagnostici e i metodi terapeutici ad esso inerenti. Da un punto di vista terapeutico, la musicoterapia è una disciplina paramedica che usa il suono, la musica e il movimento per produrre effetti regressivi e per aprire canali di comunicazione che ci mettano in grado di iniziare il processo di preparazione e di recupero del paziente per la società.”
Cenni storici

L’uso della musica a scopi terapeutici è documentato in numerose civiltà dal mondo antico ad oggi, prevalentemente all’interno di un modello di pensiero magico-religioso o sciamanico. Il concetto di musicoterapia come disciplina scientifica si sviluppa solo all’inizio del secolo XVIII: il primo trattato di musicoterapia risale alla prima metà del Settecento a cura di un medico musicista londinese, Richard Brockiesby. I primi esperimenti di musicoterapia in Italia furono attuati nel Morotrofio di Aversa a partire dal 1843 da parte di Biagio Gioacchino Miraglia.

In lingua italiana si è cercato più volte di dare valenze diverse ai termini musicoterapeuta e musicoterapista, differenza che in altre lingue non esiste. Secondo la tesi più accreditata, è “terapeuta” chi ha già una laurea (psicologiamedicinaconservatorioscienze della formazione), mentre è detto “terapista” chi accede alla formazione musicoterapica senza precedenti professionalizzazioni.

Myriam Scarpa  è  nata  a  Sanremo, ha frequentato il corso di Musicoterapia svoltosi da febbraio a settembre 2012 presso la scuola “Campus Laboratori Borri” di ROMA  ediplomata in Musicoterapia Nada Yoga e Canto Armonico nel novembre 2014, ha ideato un metodo multidimensionale denominato “M3”, dove la Musica, il Movimento e la Meditazione vengono usati per sviluppare potenziali o riabilitare funzioni di un individuo in modo che esso possa ottenere una migliore qualità della vita.

 

Il metodo studiato durante il corso annuale in Musicoterapia in Nada Yoga e Canto Armonico considera la musica in modo oggettivo e permette di ottenere lo stesso risultato per ogni persona.

Il  metodo è stato ideato dal prof. Vemu Mukunda, fisico nucleare, ed il corso è tenuto dal prof. Riccardo Misto, allievo diretto,  a Padova ed a Roma.

 

Il metodo M3 è musica e movimento per la mente;  vengono  eseguiti specifici esercizi intercalati da una determinata musica che permette all’’individuo di “ accordare” , per usare un sinonimo, le vibrazioni emesse dal proprio corpo, traendone notevole beneficio, soprattutto a livello psicologico/inforadio/mentale. In altre parole, riuscire a rilassarsi in maniera assolutamente naturale, senza l’ausilio di medicine o altri tipi di sostanze.

Si riconduce alle arti marziali, perché alla base di qualsiasi disciplina di questo genere,c’è proprio l’avere armonia con il proprio corpo, avere la giusta tranquillità, la giusta calma interiore.

 

M3 aiuta a migliorare la respirazione, migliorare la postura, gestire lo stress, aumentare le proprie capacità.

Si adatta a bambini, anziani e adulti con metodologie diverse a seconda della persona.

 

Il principio di questo metodo è la relazione tra suoni ed energia che attraverso il cosidetto fenomeno di “risonanza” permette ai vari organi del nostro corpo di armonizzarsi per ottenere un proprio benessere.